Il nostro intestino è lo specchio della nostra psiche

L’immagine della nostra attività mentale è riposta nel nostro intestino. Qui, infatti, trovano sbocco malesseri e conflittualità, fantasie trasgressive e ricordi dolorosi. Recenti studi illustrano l'approccio psicosomatico tra intestino-cervello e intestino-cuore. Il flusso dei pensieri e delle emozioni, trova nell'intestino una traduzione puntuale. Pensieri contorti e stagnanti rallentano e complicano la mobilità intestinale, così come eventi ed emozioni intense ne disturbano la funzionalità. Insomma, i vari sintomi intestinali sperimentati con fastidio ogni giorno da milioni di italiani, in realtà simulano su un piano somatico un rapporto conflittuale con l'istinto e il lato 'ombra' della psiche. Per esempio, un eccessivo attaccamento al passato, a relazioni finite, ricordi, oggetti accumulati nel tempo e vecchie abitudini, ingombrano la vita come una scoria tossica. Proprio come le feci nell'intestino pigro. Oppure il supercontrollo che non consente mai di lasciarsi andare, viene tradotto sul piano fisico nella stitichezza. E ancora, la presenza di fantasie trasgressive o aggressive, vissute come 'sporche' e quindi eliminate, ricordano quello che accade nel caso delle scariche da colite. Ma allora quali sono gli atteggiamenti psicologici 'alleati' di un intestino sano? Gli esperti non hanno dubbi, è necessario "assecondare l'istinto. Esprimere senza paura del giudizio altrui le proprie emozioni".
(20 marzo 2008)

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